Un ritorno tra queste sponde (chissà).

E' finito il periodo di (h)ostaggio.
No signori, non mi hanno rapita gli alieni e fatto un trapianto di cervello (anche se -onestamente- non mi offenderei), ma ho finito di lavorare come hostess all'Auditorium di Roma, per il Festival della Scienza.
Esperienza fantastica, e io come al solito pensavo di non farcela.
Intanto ho cominciato ad alzarmi alle sei di mattina (a volte anche prima) assaporando il gelo sulla faccia, la bavetta dei pendolari, l'attesa che il baretto tru(s)cido davanti all'auditorium aprisse per bere il primo caffè della giornata con quell' inimitabile: "abbbellla buongggiorno! stamattina 'amo fatto 'a gara a chi ariva prima eh? chettepossssino, 'tacci tua oh!".
Epppoi, vedere l'alba insieme alle luci di un treno in lontananza, con "All is full of love" di Bjork nelle orecchie, non ha prezzo. Per tutto il resto c'è la puzza di freni del treno.
[..] E oggi sono di nuovo qui, un pò stordita dai pensieri e dalla musica.
Sto collezionando notti insonni, qualche lacrimuccia, pensieri vorticosi, un pò di sana disperazione, libri su libri -per arrivare non so dove- ed esami che forse non mi convincono del tutto.
O forse sono io che ancora non mi convinco del tutto (?).
Certo, dopo quasi un mese d'assenza, forse avrei dovuto sfoderare una delle mie postille posticce pasticciate, facendo il clown come al solito. Sinceramente, chissenefrega.
Comincio ad interrogarmi anche sull'utilità di un blog, dove possono cadere occhi (s)conosciuti che non mi aiutano, ahimè.

On air: discografia di DamianoRisoBlondeltrasudantedepressione.
Non serve che io spieghi perchè.