La città sarà pure eterna, ma la pazienza ha un limite!

Titolo già logorroico, segno che sono davvero ma davvero, veri veri match (3, il rasoio) stanca e confusa.
Invece di riposarmi mi sfogo così, sarà l'età pardonnnemuà.
Da oggi, sssiori e ssssiore (anzi, prima le ssssiore. Nonsiamai che si pensi che sia femminista IO...pfui) ho una certezza (che, per rigor di logica, prima era un dubbio. Lo rammento a me stessa, per ricordarmi quanto dovessi essere fuori di zucchina): continuerò a fare la pendolare per tutta la durata della mia triste carriera universitaria. Esattamente: ho scelto i pidocchi, la scabbia, la puzza di calzini, la bavetta del vicino, il ciondolare della testa (avete presente quelli che si addormentano e si svegliano per via del ciondolìo della loro testa, autospaventandosi? Ecco, loro), la puzza dei freni (i Cavoletti di Brucslelles a confronto sanno di torta della nonna appena sfornata, oh yeah).
Ora ne sono certa, dopo aver passato due giorni -troppo ravvicinati- nella "Città eterna". Okkei Piaza Di Spagniai, okkei il Colosseou, Okkei fontana di Treivei, okkei Villa Borgheisei, okkei 'er Pinciou, okkei i Cinesi con cappellino con il ventilatore incorporato nella visiera (lapalissiano esempio di genio orientale anzichennò), okkei pizza margheruita, mandolinou, Crazie, Pregou e escusmi pliiis. Okkei. Oddio, sono stanca solo a (ri)pensarci. Sudore freddo.
Bello, tutto bello, tutto così romantico, tutto così biutiful staile...se solo fossi cinese, probabilmente.
Invece a me è toccato il temuto 64 (ho odiato i Bitols e la loro malefica canzone per tutto il tempo "When i'm sicstifooooor!"). Il 64 è l'autobus che porta a Piazza Navounai, passando per tutta Via Nascionàl. Qualcuno doveva averli cucinati davvero quei maledetti cavoletti, prima di salirci sopra. Mi sono ritrovata, inmenchenonsidica, con il naso attaccato al vetro, con persone ovviamente insane di mente che tentavano, ad ogni fermata, di salire disperatamente su quel dannato trabiccolo di sardine marinate. Il tutto condito da una pioggia torrenziale.
Arrivata dove dovevo arrivare mi sono resa conto che avrei potuto evitare di arrivarci. Bene. Viaggio a vuoto.
Okkei Veronica, stai calma Veronica, non è niente Veronica, era da molto che non vedevi Piazei Navounaou Veronica.
Torniamo indietro, schivando cacche di piccione inognidddove, a riprendere il 64.
La mia protesta silenziosa sarà non fare il biglietto, tiè (un eventuale controllore da dove diamine sarebbe entrato, se non lanciandosi a sorpresa dal tettuccio?).
Stessa storia, stesso posto, stesso bar avrebbe cantato l'uomo siglato. Infatti, naso contro il vetro, sardine marinate, puzza di cavoletti, pioggia torrenziale.
Finalmente scesa dalla scatola con le ruote mi rendo conto di aver perso ore. Corsa in mezzo alla pioggia per fare la spesa. Una sensualissima ed acquatica zucchina, una melanzana tonda tonda (la melanzana è La Donna vestita di viola, ho deciso), mezzo litro di latte.
E poi di corsa al supermercato per fare incetta di schifezze da consumarsi preferibilmente entro la fine di Ciao Daruin e prima dell'inizio del Maurizio Costanzo Sciò (Sciò della serie: "Perchè non ti occupi di tua moglie, dei postini e delle lettere, dei tronisti e delle vocaboline, e ci liberi dal male amen?").
Finalmente a casa. Una pastasciutta veloce alle dieci di sera e via con Ciao Daruin (" 'a Daruin, hai fatto bene te a'nnnattene sulle Galoppo(gos) a studià le iguane, hai evitato d'assiste a 'sto scempio, ciao daruiin").
Sono crollata poco prima che iniziasse Maurizio, segno evidente che il mio orologio biologico fa ancora il suo mestiere, da bravo.
Giorno a seguire (giuro che tra poco finisco, ci siete arrivati fin qui?): sveglia di corsa, colazione di corsa, doccia di corsa, metro di corsa, corsa in metro, pioggia in rincorsa, insomma corsa, orsa, rsa, sa, a.
Epppoi 90, la gallina canta, la paura, o il cossiddetto "serprentone". Pofferbacco! Due posti a sedere!
Arrivo in facoltà, ennesima lezione di docimologia, classe semi deserta (cosa ci sono venuta a fare? COSA CI SONO VENUTA A FAREEE?), lezione decisamente poco seguita, 90 egein, stracolmo, termini, treno, stracolmo, ciondolìo, bavetta e ciucciati il calzino. Il carro bestiame mi ha riportato a casa.

Okkei, sto dormendo. Mi sono sfogata.