Tracce impolverate

28 agosto 2007

Welcome back.

Caldo africano ad accogliermi, con un'escursione termica di circa 25 -macccchedddico 25, anche 30!- gradi. E quell'umidità afosa che mi appiccica tutto, e appena uscita dalla doccia avrei voglia di ributtarmici dentro perchè sono di nuovo sudata. Faccio sesso alle zanzare insomma.
A parte la parentesi Giuliacciana, sono tornata. Mi sono resa conto solo oggi di essere partita lasciando il gas aperto, ma le fondamenta sono ancora qui e la casa, con lo stesso disordine, mi ha accolta a muri aperti.
La città è sempre la stessa, ovviamente, e stanotte ho dormito poco non essendo
più abituata al rumore delle macchine che passano senza sosta.

[...]

Ho riletto tutto d'un fiato quello che ho scritto nelle ultime settimane prima della mia partenza, e il risultato è stato: Oh cazzo, ma è già passato quasi un mese?
Penso alle sensazioni prima del viaggio, smarrimento, frustrazione e dolore, senso di impotenza e ora...puff! Lasciano il posto a qualcos'altro.
Mi sono davvero divertita, in tutti questi giorni passati lonta
na da lui.
Mi sono ritrovata a ridere davanti al fuoco bevendo vino, a parlare della vita, del
futuro, del presente, a chiedermi se sia nato prima l'uovo o la gallina, se sia meglio vivere di rimpianti o di rimorsi, se la strada percorsa finora sia davvero quella, non dico giusta in assoluto, ma giusta per me, per i miei bisogni.
Ho pianto tanto, ci sono stati momenti di sconforto in cui ho pensato
che tutto quello a cui ero arrivata non fosse servito a nulla, di aver idealizzato tutto (e lo penso tuttora), di non aver dato il giusto peso ai miei bisogni (e lo penso tuttora numero 2).
Ho trovato persone con cui parlare, scoprendo, attraverso di loro, di essere cambiata davvero molto. Non in pochi giorni, ma in quest'ultimo anno che è passato. Ho coscienza di avere tante cose dentro di me che necessitano di essere condivise e che non devo mai smettere di credere che io sia incapace a farlo!

Non a caso ho davvero condiviso moltissimo in questo periodo, ricevendo continui stimoli...allora là fuori c'è dell'altro? Si.
E tutto può arricchire, che il suo sapore sia dolce o amaro.
Non ho scoperto la pozione magica per vivere una vita meravigliosa e ovattata. La confusione resta, e la direzione giusta è ancora un'incognita...ma ho consapevolezza di nuovi limiti, meno astrattezza in mente e più voglia di concretizzare quello che mi gira intorno.

Lui? Si, forse potrebbe essere qualcosa di concreto. Forse serviva una tempesta per arrivare a capire che così non andava, che la spina era stata staccata, o si stava staccando e che serviva qualcos'altro per far vivere il rapporto.

Sono molto confusa, ho camminato come un'ubriaca per molti giorni, sentendomi mancare la terra sotto i piedi. Ora ho bisogno di capire se quella terra è davvero solida o sotto ci sono ancora buche.

"Sai che chi si ferma è perduto, ma si perde tutto chi non si ferma mai [...]". Lo dice Niccolò Fabi in "La bellezza".
Credo che questa frase -anzi l'intera canzone, andatevi a leggere il testo- riassuma alla perfezione la mia condizione. Avevo bisogno di fermarmi, di capire, di domandare, di vedere, di sentire e di sentirmi. Forse, dico forse, sono capace di ripartire "...ho dentro la mia malattia, ho dentro la mia cura".







To be continued.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E comunque preciso che è chiaramente nato prima l'uovo!!!!Come disse Alberto (el padoàn)...devi prendere una gallina che però non è una gallina....................

Liquida ha detto...

Prendi una gallina marrone. Anzi no, prendi una gallina. Anzi no, prendi un animale che non è una gallina però ci assomiglia.


Scene di vita vissuta. Bello, che emozione!

Anonimo ha detto...

Ok ok....però hai dimenticato circa un centinaio di bestemmie!!!!!! :-)

Liquida ha detto...

Si beh, quelle rimarranno nel vento. Mica posso far diventare questo blog blasfemo! già è nero, incazzato e depresso :D


Andiamo tutti a fare gli eremitii a Rivamonteeeee!